Le patate possono essere divise in due categorie: a pasta gialla o bianca. Quelle a pasta gialla non si disfano e sono sode, e sono quindi perfette in insalata o semplicemente bollite. Le patate a pasta bianca, invece, si gonfiano durante la cottura, caratteristica che le rende ideali per la preparazione di patate fritte e arrosto.
Ed ecco un’altra curiosità: sapeva che esistono tre tipi principali di patate? Precoci, semi-precoci e tardive, in base alla stagione di produzione.
Al momento dell’acquisto, è importante osservare bene le patate e controllarne la consistenza. Scegliere patate sode, di colore omogeneo, ed evitare quelle che presentino macchie verdi, nere, aree più cedevoli al tatto o germogli.
A casa, mettere le patate in una scatola di cartone, un sacchetto di carta o di rete, oppure un cestino, al fine di consentire una buona aerazione. Conservare le patate in un ambiente fresco (6-8 °C), relativamente umido e buio – le patate non amano la luce! La cantina o un cassetto fresco sono per esempio luoghi ideali.
Per finire, mettere una mela tra le patate ne allunga il periodo di conservazione. Può sembrare strano, ma le mele, durante il processo di maturazione, rilasciano etilene, un gas che impedisce la germinazione delle patate.
Le patate rappresentano un’ottima fonte di amido e non contengono grassi, purché lessate o arrostite. Sono anche una fonte importante di vitamina C (contengono infatti oltre un terzo del nostro fabbisogno giornaliero), vitamina B6, potassio e fibre. Per finire, sono ricche di antiossidanti e prive di glutine. Rispetto al riso e alla pasta, le patate sono meno caloriche e rappresentano quindi un’ottima alternativa.